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Sono ancora troppi gli errori che vengono commessi in questo settore della raccolta differenziata, con un costo notevole per lo smaltimento.
Gli oggetti che infatti vengono trovati impropriamente nei sacchi sfiorano il 30% del volume. Il che significa una considerevole riduzione degli introiti che derivano dalla vendita della plastica da riciclare. Una migliore raccolta potrebbe invece permettere di abbassare la Tari che i cittadini del Vco continuano a pagare profumatamente.
Ma cosa si intende per plastica da raccogliere? Tutto ciò che fa parte del mondo degli imballaggi.
Sì, dunque, a bottiglie di acqua, bibite, latte, olio, flaconi e dispenser di detersivi, cosmetici, contenitori per salse, creme e yogurt, vaschette per alimenti, blister e involucri sagomati, buste e sacchetti per merendine, patatine e pasta, reti per frutta e verdura, pellicole trasparenti, sacchetti, piatti e bicchieri monouso, vasi da fiori, materiali da imballaggio.
No invece a utensili da cucina, cartelline in plastica, penne e cancelleria, tubi, palloni, giocattoli, rasoi, cd, mouse, attrezzi da giardino, pannolini, posate in plastica, oggetti da spiaggia, cavi elettrici, tetrapak e tappetini per le auto. Questi ultimi oggetti devono finire nel sacco bianco dell'indifferenziato oppure all’area di conferimento per rifiuti ingombranti. (dal sito di Azzurra TV)